Siamo nel 2018 epoca del consumismo sfrenato, della sovra alimentazione, del consumo e dispendio di energia, di acqua e di beni primari, risorse che vanno in fumo a livello locale e globale con così tanto disinteresse da perdere persino il senso di cosa effettivamente sia utile per farci star meglio, senso di una alimentazione sana e di cosa invece ci dia solo uno stato di benessere psico-fisico apparente e momentaneo.
Girando per strada siamo bombardati di cartelli pubblicitari che influenzano le nostre scelte; la televisione è piena di immagini e parole che bombardano la nostra mente senza darci possibilità di scegliere le informazioni da captare e acquisire in maniera critica. Entrando in un supermercato siamo come una pellicola fotografica impressa dalla luce delle tante marche, etichette, prodotti di ogni sorta che causano in noi la sindrome dell’ acquisto condizionato dall’ immagine che quel prodotto crea nella nostra mente e non per quello che realmente ci può dare in termini qualitativi e quantitativi.
In questa situazione di disordine generale, per fortuna, grazie anche alla globalizzazione e ai mezzi di comunicazione più o meno diretti, ognuno di noi può prendere più consapevolezza del mondo che ci circonda, di approfondire studi, tematiche e aspetti della vita sociale per poter sviluppare una visione critica e discernere tutto ciò che sia necessario per il proprio “vivere meglio” anche attraverso il mangiare sano.
La ricerca del viver meglio forse ha avuto una risposta. Secondo molti infatti siamo ciò che mangiamo.
Più sostanze “pesanti” ingeriamo, più alimenti artefatti inseriamo nelle nostre diete, più saremo intossicati e meno il nostro organismo funzionerà correttamente causandoci malessere cronico che inevitabilmente si ripercuoterà anche sul nostro umore.
Secondo nuovi studi e nuove tendenze pare proprio che alla base del viver meglio ci sia una alimentazione sana che in molti casi trova riscontro e soddisfazione nella dieta vegana.
Alimentazione sana: COSA SIGNIFICA MANGIARE VEGANO?
Nell’ immaginario collettivo, l’essere vegani è visto come qualcosa di strano, di assurdo da concepire considerando soprattutto la natura onnivora dell’ essere umano.
Dati alla mano tuttavia, questo stile di vita si sta diffondendo sempre più tanto da indurre gli scienziati ad esempio ad approfondire gli studi su questo tipo di alimentazione e indicare a professionisti come lo chef Pietro Leeman strade nuove nella cucina. Ha dato vita infatti al “Joia” di Milano: primo ristorante vegetariano europeo ad aggiudicarsi una Stella Michelin nel 1996.
Ma iniziamo a scendere più in profondità nella dimensione vegana di una sana alimentazione.
Partiamo dal presupposto che mangiare vegano ha come fondamento una filosofia alimentare in cui la natura viene accolta e rispettata in ogni piatto. Ecco il motivo per cui nella dieta vegana non è prevista presenza alcuna di alimenti animali o di derivazione animale: ciò è mosso dal fatto che al giorno d’ oggi non si produce e non si consuma più solo il necessario per vivere ma si spreca.
Ci vengono infatti fornite quotidianamente immagini e informazioni di allevamenti intensivi di bestiame in condizioni assurde, uso forsennato di antibiotici e sostanze di vario tipo per mantenere in salute queste creature in tali ambienti e che, inevitabilmente, ci forniranno poi alimenti intossicati e a lungo andare dannosi per il nostro organismo.
Questo è ciò che non tollerano i vegani.
Altro punto cardine delle teorie vegane è che in tutti gli alimenti vegetali sono contenuti a vario titolo tutti i nutrienti necessari al benestare del nostro organismo per cui diventa superfluo l’ inserimento nella dieta di alimenti di origine animale come carni, latticini, uova etc.
LA DIETA VEGANA E’ RICCA DI TUTTI I NUTRIENTI?
Falsi miti e leggende popolano i pareri sull’ alimentazione vegana. Molti dubbi sono stati sollevati riguardo l’ adeguatezza della dieta vegana in quanto pare carente in alcuni nutrienti come ad esempio il calcio perché mancano i latticini, il ferro mancando carne e uova e altri nutrienti importanti.
I vegani si difendono sostenendo che in tutti gli alimenti vegetali sono presenti gli stessi nutrienti presenti anche negli alimenti animali.
Verifichiamo questa tesi.
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Le proteine:
nella dieta vegana le proteine animali vengono sostituite totalmente dalle proteine vegetali di cereali e legumi (fagioli, ceci, piselli, soia) che in media ne contengono circa 20-25 grammi ogni 100 grammi di prodotto secco oltre a vitamine importanti (vitamine B1, niacina)
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Il calcio:
a chi evidenzia una carenza di calcio, fondamentale per la formazione di ossa, denti e per altri processi cellulari, dovuta alla mancata assunzione di latte e derivati i vegani rispondono con bevande e yogurt vegetali addizionati con calcio, acqua minerale ad elevato contenuto di calcio e ortaggi a foglia larga con l’ aggiunta di semi e frutta secca.
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Il ferro:
altro nutriente su cui si è scatenata una diatriba è il ferro, altamente contenuto in alimenti come le uova, fondamentale per la nostra salute, per il sistema immunitario, per il corretto utilizzo dell’ emoglobina etc. Si assume per vero che una carenza di ferro possa essere davvero dannosa per l’ organismo, perciò i vegani nelle loro diete tendono ad assumerlo comunque tramite legumi e cereali ad esempio, qualche vegetale a foglia larga ma il tutto contornato da una forte presenza di vitamina C nel pasto per permettere il suo assorbimento.
A quanto pare la ruota di scorta al cibo animale è sempre disponibile ma, come molto studiosi ritengono, una alimentazione di questo tipo può ad esempio non essere sufficientemente equilibrata e dal contenuto esatto di nutrienti essenziali per un bambino nella fase di crescita e sviluppo.
Non a caso studi fatti da Università e scienziati hanno portato a concludere che mangiare sano può essere ricondotto ad una semplice e “vera” dieta mediterranea dove effettivamente il consumo di carni rosse o bianche che siano, è ridotto ai minimi termini a vantaggio di frutta, verdura e leguminose che da sempre hanno caratterizzato le nostre tavole a partire dai nostri nonni.
VEGANO E’ ANCHE SAPORITO?
Una risposta chiara e decisa si può leggere ad esempio nel libro “Sano vegano italiano” di Red Canzian e di sua figlia proprio sul veganesimo e sulle ricette possibili. Nella lettura troviamo piatti davvero invitanti come caponata (peperoni, melanzane, zucchine) con abbinati fiori di zafferano; hamburger vegetariani fatti da verdure triturate e amalgamate assieme, torte, addirittura colombe pasquali senza un briciolo di ingredienti animali ma dal sapore davvero unico. Il piatto che ha di fatto esaltato il mangiar sano in stile vegano, ma anche la famosa dieta mediterranea, è un tipico pugliese: “cicoria e favette”.
Un piatto che ha fatto girare la testa anche ad un trevigiano come Red Canzian rimasto sbalordito da questi sapori semplici e condivisibili dai vegani e dai mediterranei.
Libro di facile lettura e aperto a tutti e che, non a caso, verrà presentato non solo nelle classiche librerie ma anche in ristoranti NON vegani proprio perché il loro obiettivo, affermano gli autori, non è creare una scissione e un muro a favore dei vegani ma piuttosto creare un dialogo per migliorare il nostro stile di vita attraverso una sana alimentazione. Che sia vegano o sia mediterraneo l’ importante è che il nostro piatto sia popolato più dai prodotti della terra che dai prodotti animali.
Alimentazione sana? Non dimentichiamo quindi la regola essenziale: mangiar sano per vivere meglio.