Nel precedente articolo abbiamo spiegato chi è il chiropratico e che cosa cura. Continuando a parlare di medicine non convenzionali, in questo articolo proviamo a spiegare chi è l’osteopata, che cosa cura e le differenze con la chiroterapia. L’osteopatia è un sistema di prevenzione sanitaria che si basa sulla manipolazione, sul contatto manuale per la diagnosi e per il trattamento. Questa, non si avvale di farmaci, di tecniche chirurgiche o di alcuno strumento particolare, bensì di manipolazioni e manovre specifiche di ossa, tessuti ed articolazioni.
La storia della osteopatia
Questa disciplina fu fondata in America nel 1874 – data di enunciazione dei principi – da Andrew Taylor Still (1828/1917) medico di una piccola città di frontiera, che era alla ricerca di un nuovo metodo per curare i suoi pazienti. Dopo numerosi studi sull’anatomia umana, egli si rese conto che molte malattie potevano essere curate correggendo le malposizioni anatomiche che interferiscono con la circolazione sanguigna e l’attività nervosa. Inventò quindi questo metono innovativo, l’osteopatia, per sopperire alla mancanza di mezzi adatti alla cura dei suoi pazienti con questo approccio. All’età di 64 anni, Still fonda la prima scuola di osteopatia.
Il nome della nuova disciplina riassume il concetto che l’osso (ostèon) è il punto di partenza delle condizioni patologiche e quindi della sofferenza (pathos).
L’osteopata cosa fa ?
L’obiettivo dell’osteopata è quello di diagnosticare, con l’aiuto di test clinici ed osteopatici, le barriere a mobilità ed elasticità/deformabilità delle strutture anatomiche che possono limitare l’organismo nelle sue funzioni fisiologiche.
Il trattamento consiste in varie manipolazioni eseguite con le mani e talvolta con il resto del corpo. Queste tecniche manuali vengono praticate su tutte le strutture del sistema locomotore, viscerale e craniosacrale, con l’intenzione di innescare i processi di autoguarigione di cui è naturalmente dotato l’organismo. La durata di una seduta osteopatica è di 45/60 minuti per gli adulti e 30 minuti per i bambini.
L’osteopata non interviene nel recupero di mobilità persa in seguito a patologie neurologiche od ortopediche, traumi o interventi chirurgici, e non può quindi essere inserita tra gli interventi riabilitativi.
Tutti, dai bambini agli anziani alle donne in gravidanza, possono essere sottoposti a un trattamento di osteopatia. Rientra comunque nella valutazione iniziale dell’osteopata capire se il paziente sia nelle condizioni o meno di ricevere un trattamento.
Quando rivolgersi a un osteopata
Non esiste un albo degli osteopati, esistono delle associazioni. Prima di rivolgerti ad un osteopata, accertati quindi che il terapeuta al quale ti rivolgi abbia una laurea in ambito medico-sanitario o in Scienze motorie, e abbia completato un corso – della durata di 5 o 6 anni a seconda delle scuole – presso uno degli istituti riconosciuti e un tirocinio clinico. In Italia, la associazine più rrappresentativa del settore è il “Registro degli Osteopati d’Italia (ROI)”.
Osteopata cosa cura
Il campo di applicazione dell’osteopatia è molto vasto, perché tratta tutte quelle affezioni che interessano l’apparato neuro-muscolo-scheletrico e viscerale. Il campo d’azione dei trattamenti osteopatici esclude invece le urgenze, ma anche le malattie degenerative o di origine genetica, le malattie infettive e le fratture.
I disturbi e le patologie che l’osteopata può curare sono:
- Cefalee ed emicranie;
- Cervicalgie;
- Vertigini;
- Protrusione;
- Cervicobrachialgia;
- Lombalgia con sciatalgia;
- Protrusioni discali;
- Spina calcaneare;
- Disturbi digestivi;
- Assimetria del bacino con torsione;
- Artrosi dell’anca, artrosi delle ginocchia;
- Problemi di piedi piatti;
- Metatarsalgia;
- Ansia;
- Disturbi del sonno;
L’osteopatia è professione sanitaria?
Si. Il 24 ottobre 2017 la Camera ha approvato l’articolo 7 del Ddl Lorenzin che individua l’osteopatia come professione sanitaria e ne indica il percorso di riconoscimento per definire competenze e formazione.