Trent’anni fa, con l’avvento dei personal computer si pensava che il consumo di carta negli anni successivi sarebbe drasticamente calato. Invece, paradossalmente, dal 1980 ad oggi il consumo di carta nel mondo è cresciuto del 50 per cento circa.
Secondo uno studio del BIR (Bureau of International Recycling), l’Italia nel 2010 avrebbe consumato quasi 11 milioni di tonnellate di carta, più di Brasile, Russia, India, Francia, Spagna o Regno Unito. Certo, non saremo tra i più spreconi di carta del mondo, ma ciò significa che nel nostro paese una famiglia di 4 persone “consuma” circa 2 alberi ogni anno. Questo incide drasticamente sul disboscamento.
E’ proprio il disboscamento che, insieme all’utilizzo di combustibili fossili, sta causando un aumento di CO2 nell’atmosfera, che ha diretta influenza in fenomeni come l’effetto serra ed il riscaldamento globale.
Nel percorso di trasformazione verso il digitale, molte aziende stanno oggi rendendosi conto di essere ancora troppo dipendenti da processi basati sulla carta. Per molte, per troppe aziende il passaggio al digitale si sta rivelando una vera e propria impresa.
Non solo ambiente. Nelle imprese, che esse siano pubbliche o private, utilizzare carta nelle attività legate alla gestione dei documenti, fa perdere anche molto tempo prezioso. Ogni lavoratore perde infatti mediamente circa tre ore alla settimana in attività legate alla gestione cartacea.
A voler dare l’esempio, in Italia ci pensa la Menarini, il big della farmaceutica, con il progetto ZeroCarta.
E’ proprio in occasione del suo centenario, che il colosso toscano da il via ad un nuovo sistema per l’informatizzazione del procedimento di invio di documenti cartacei dagli Informatori Scientifici del Farmaco. Grazie al progetto ZeroCarta, presentato sul blog ufficiale, questi ultimi non hanno più l’incombenza di spedire in azienda i documenti per ottenere i rimborsi spese in formato cartaceo, ma attraverso un semplice strumento dato loro in dotazione possono facilmente scansionarli e inviarli in formato digitale.
L’azienda può quindi risparmiare lo spreco di 4 tonnellate di carta per la sola sede di Firenze, che equivalgono a circa 1 milione e mezzo di documenti spediti in quasi 700 buste ogni settimana. Con ZeroCarta la carta sparisce, le scrivanie diventano enormi schermi touch e l’ambiente di lavoro diventa molto più ergonomico.
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