Tra i numerosi batteri che possono colpire le piante bisogna ricordare la Xylella fastidiosa, anche perché si tratta di uno dei più nocivi per la salute della vegetazione e porta spesso alla morte delle piante colpite.
Per sapere come combattere questo batterio, bisogna innanzitutto capire in dettaglio cos’è e quali sono i sintomi che provoca. Nel corso di questo approfondimento cercheremo di chiarire i dubbi e di dare le informazioni principali che è necessario avere.
Cos’è la Xylella fastidiosa?
La Xylella fastidiosa è un batterio delle piante, capace di colpire diversi tipi di piante. Infezioni dovute alla Xylella si possono avere agli agrumi, ma anche alle viti ed agli ulivi. Negli ultimi anni questo patogeno è divenuto più noto proprio per le molteplici infezioni che ha causato agli ulivi e che hanno portato nella maggior parte dei casi alla loro morte.
La sottospecie di questo patogeno nota nell’ultimo periodo è stata individuata per la prima volta nel Salento nel 2008 e da lì si è poi diffusa. Secondo alcuni esperti di salute delle piante, la Xylella fastidiosa merita di essere classificata tra le emergenze fitosanitarie che ci troviamo a dover fronteggiare in questi anni.
Quali sono i sintomi che si possono osservare?
Per capire se una pianta è stata infettata da questo batterio bisogna individuare i sintomi specifici causati dall’infezione. Il nome di questo batterio deriva dal fatto che esso vive nei vasi xilematici, ovvero in quei vasi che sono deputati al trasporto della linfa, fondamentale nutrimento per la pianta.
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La localizzazione del patogeno a livello di questi vasi porta ad avere un’alterazione nella circolazione linfatica, il che non può che portare ad avere una non corretta distribuzione del nutrimento e dunque un problema di trofismo. Il segno principale che si può osservare a seguito di infezione è la secchezza delle punte dei rami: le estremità sono le prime zone che vanno incontro a sofferenza a causa dell’alterazione della circolazione della linfa. Le foglie che sono presenti a livello delle terminazioni dei rami colpiti diventano gialle e vanno incontro alla morte.
L’infezione da parte di questo batterio non è assolutamente da sottovalutare, perché nei casi più gravi può addirittura portare alla morte della pianta. Per questo motivo è stata inserita tra le emergenze fitosanitarie, anche perché si trasmette facilmente da una pianta all’altra.
Non va sottovalutato inoltre che questa infezione può anche determinare le condizioni perfette per l’insorgenza di altre malattie, le quali contribuiscono a peggiorare ulteriormente la condizione di salute della pianta, aumentando la probabilità che essa vada incontro alla morte.
Come si combatte la Xylella fastidiosa?
Per risolvere il problema bisogna capire come si combatte la Xylella fastidiosa. Sfortunatamente al momento non c’è una terapia specifica che si può usare lasciando le piante sul terreno, l’unica cosa che si può fare è estirpare le piante infette.
Per cercare di contenere l’epidemia in Salento si è provato anche a fare una potatura radicale. Bisogna ovviamente scegliere le forbici per potatura, per capire quella più adatta al tipo di pianta che si deve potare. Questo tentativo però non ha portato a benefici, perché si è visto che l’infezione non riusciva comunque ad essere guarita.
La difficoltà consiste anche nel fatto che non ci sono segni precoci di infezione. Questo significa che quando si nota la secchezza dei rami terminali e la morte localizzata delle foglie si è già in una fase avanzata dell’infezione da parte del batterio, una fase della malattia che non è più reversibile e che porterà alla morte la pianta. Bisogna dunque intervenire estirpando la pianta, per evitare che anche le altre piante vicine vengano infettate dal batterio e colpite dalla stessa malattia.