Il popolo Maori non appartiene solo alla storia. Esso vive e popola la Nuova Zelanda, dimostrando la co-esistenza tra modernità e culture incentrate sul clan, la tradizione, l’essenzialità ed il rispetto per l’elemento naturale.
IL POPOLO MAORI VIVE
Il popolo, Maori è originario è fiorente in Nuova Zelanda. Maori significa nella lingua del popolo millenario, “normale”, in quanto proprio il popolo inglese è da sempre considerato il nemico, l’estraneo (pakeha), l’intruso in una terra che il popolo ha vissuto e “sfruttato” sin dal 1200.
Il tipico Maori è altissimo, tatuato e con la pelle scura, solitamente ricoperto di vistosi tatuaggi che hanno significati rituali specifici.
I Maori arrivarono in Nuova Zelanda nel 1280. Hawaiki era il nome della terra originaria, evidenziata nell’attuale Polinesia tropicale che ospitava il ricco popolo. I primi abitanti riuscirono a decimare numerose popolazioni animali e si nutrivano essenzialmente di Moa.
I coloni inglesi cercarono di radere al suolo la comunità ma essa era troppo forte e radicata ed essi dovettero accettare una coesistenza pacifica, sancita col trattato di Waitangi.
I Maori conservano ancora oggi la loro identità culturale e religiosa e la loro lingua, davvero affascinante, ha ancora spazio nelle scuole ed addirittura nelle accademie australiane.
PAROLE MAORI AFFASCINANTI
Alcuni termini in lingua Maori sono affascinanti e sono entrati a far parte della lingua comune.
Aloha, ad esempio, non è solo il tipico saluto del popolo neozelandese. Esso è un acronimo che racchiude tutti i valori di una comunità incredibile. Quali? Akahi (cortesia), Lokani (unità), Olù Olù (gradevolezza), Ha’ aha’ a (umiltà) ed Ahonui (pazienza). Valori che sembrano estremamente saggi e moderni, applicabili a qualsiasi comunità di oggigiorno.
Haka, invece, è la tipica e famosissima danza Maori. Si tratta di una danza corale e rituale che si svolge rivolgendosi ad un Dio ma che rappresenta anche il preludio di una battaglia. La squadra nazionale di Rugby neozelandese degli All Blacks l’ha resa famosa in tutto il mondo, mettendola in scena con forza.
I RIMEDI CURATIVI DEI MAORI
I Maori avevano a disposizione numerosi fitoterapici, vista l’eccezionalità dell’humus naturale nel quale hanno costruito la loro civiltà. Per tale ragione, hanno dato vita, nel tempo, a dei rituali curativi efficaci. Un rimedio ad ampio spettro era l’amarissimo decotto di foglie Hokehoke. Per cercare di far abbassare la febbre nei soggetti molto malati, i Maori impiegavano, invece, i decotti di Pua.
Anche nei Maori il mal di denti è qualcosa di poco sopportabile; per tale ragione, essi in quel caso masticavano la radice di Kawakawa. In caso di incidenti che provocassero brutte ferite, la disinfezione era a cura di impacchi di foglie di Harakeke.
I TATUAGGI MAORI
Sono conosciutissimi, ma spesso solo per la loro scenicità. Non certo per i significati profondi che questi segni sulla pelle possedevano per il popolo Maori. I Moko sono tatuaggi riservati ai guerrieri. Essi stabiliscono lo status sociale di chi li possiede. I Kirituhi, invece, sono tatuaggi non esclusivi.
In realtà i tatuaggi, per la popolazione Maori, non sono sono disegni sulla pelle ma simboli di passaggi generazionali. Il primo tatuaggio Maori segna il passaggio all’età adulta, ma, in realtà, quell’impianto geometrico è destinato a pitturare il corpo di un guerrieri per sempre, arricchendosi di nuovi simboli. Alcune figure particolari per i Maori erano i Taniwha, esseri mitologici che fungevano da guardiani misteriosi ed austeri e i Temanaia, semi-uomini con testa di uccello e coda che dovevano proteggere gli equilibri tra i vari elementi. I Maori sono ancora un popolo straordinario, con tanti segreti nascosti nelle terre che nutrono ancora le loro tradizioni.