Si conoscono circa 900 specie di zecche, in Italia ne sono state individuate una quarantina, ma solo due le specie più pericolose. Per completare il proprio sviluppo e il ciclo riproduttivo devono nutrirsi di sangue che succhiano dalla cute del loro ospite. Attenzione alle punture di zecca, sia nei cani e gatti, che negli umani. I casi di ricovero in Italia stanno aumentando.
In Italia le specie più note sono la zecca del bosco (Ixodes ricinus) e la zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus), lunghe più o meno 1–2 mm negli stadi giovanili, ma anche più di un centimetro nello stadio adulto.
Zecca del bosco e zecca del cane
La zecca del bosco (Ixodes ricinus): Questa è la specie più pericolosa per l’uomo. La si trova appunto nel bosco, specialmente se umido e ombreggiato e con un’altitudine fino ai 1.300 mt. In Italia è presente con una certa intensità in tutte le regioni, ad eccezione della Sardegna. La femmina adulta – più grande del maschio e la sola a nutrirsi di sangue – ha dimensioni variabili dai 4 ai 10 mm. Questa zecca attraversa 3 stadi di sviluppo: larva, ninfa, insetto adulto. Dopo ogni pasto, la zecca si stacca dall’animale che l’ha “ospitata”, effettua una muta e poi va in cerca di un altro corpo su cui nutrirsi.
La zecca del cane (Rhipicephalus sanguineus): Questa specie attacca principalmente gli animali, in particolare quelli dotati di pelo come cani e gatti, sui quali si insedia per lungo tempo, attaccando la cute. La zecca del cane si nutre di sangue, svolge il suo ciclo biologico e si riproduce. L’habitat prediletto è quello vicino ai luoghi di ricovero e sosta della sua vittima preferita.
Come attaccano le zecche
Le zecche non volano, non saltano e non si lasciano trasportare dal vento. Si appostano sull’estremità di un rametto, un mucchietto di legna o sul un filo d’erba e, grazie a degli organi sensoriali capaci di individuare tracce di anidride carbonica, presenti negli animali a sangue caldo, individuano la preda e attendono il suo passaggio. Al passaggio del cane o del gatto, si lasciano cadere sul manto peloso per poi aggrapparsi alla cute con un morso.
Come difendersi dalle zecche
Come detto, la zecca predilige cespugli ed erba alta. Evitate dunque i terreni poco battuti ed infestati da erbe alte. Preferite abiti chiari, in maniera tale da identificare immediatamente le zecche. Se state passeggiando in una zona soggetta alla presenza di zecche, fermatevi periodicamente per controllare la presenza di zecche sulla vostra pelle e su quella del vostro cane. Per gli amici a quattro zampre, utilizza un antiparassitario specifico.
Per evitare di creare nel tuo giardino l’habitat naturale della zecca, taglia regolarmente l’erba, rimuovi la lettiera di terriccio e foglie e potando i cespugli.
Dove mordono le zecche
Le zecche preferiscono le parti molli del corpo quali: ascelle, inguine, parte interna del ginocchio, collo, ombelico.
Il mio cane è stato morso da una zecca?
I segni di una possibile infestazione da zecche nel cane e nel gatto sono i seguenti:
- Febbre;
- Zoppia;
- Perdita dell’appetito;
- Tosse;
- Comparsa di dolore ad un arto o in altre sedi del corpo;
- Artrite o tumefazione articolare;
- Letargia o depressione
Se si ritiene che l’animale presenti uno di questi problemi, occorre consultare il veterinario.
Come rimuovere una zecca
La zecca rimane a succhiare il sangue della preda dai 2 ai 7 giorni, per poi lasciarsi cadere e ricominciare il ciclo vitale e riproduttivo tra il pelo di un altro mammifero. Se ci accorgiamo della presenza sgradita di una zecca sulla pelle, sia dell’uomo che dal cane o gatto, ecco il modo corretto per rimuoverla.
- Afferrate la zecca con una pinzetta a punte sottili – ci sono in vendita anche delle pinzette specifiche per rimuovere le zecche – il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa tirando dolcemente cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione. Meglio non toccarla a mani nude. Indossate dei guanti;
- Durante la rimozione della zecca, attenzione a non schiacciare il corpo, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni;
- Disinfettare la cute prima e dopo la rimozione della zecca;
- Spesso il rostro rimane all’interno della cute: in questo caso deve essere estratto con un ago sterile;
- Distruggere la zecca, possibilmente bruciandola;
Cosa non fare: Non utilizzare mai per rimuovere la zecca: alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette per evitare che la sofferenza indotta possa provocare il rigurgito di materiale infetto.
Le malattie trasmesse dalla zecca
Le zecche possono essere vettori di diverse patologie per gli animali domestici e per l’essere umano. Le più comuni e importanti sono:
- Malattia di Lyme: Causata dal batterio Borrelia e dunque nota anche come Borreliosi, la malattia di Lyme produce febbre, malessere generalizzato, dolori articolari e zoppia;
- Ehrlichiosi: Si manifesta con febbre alta, sonnolenza, perdita dell’appetito, dimagrimento e altri sintomi a carico del sistema nervoso e dell’apparato scheletrico;
- Babesiosi o Piroplasmosi: Molto grave nel cane provoca febbre, anemia e milza ingrossata;
- Anaplasmosi: Comporta febbre alta, sonnolenza, perdita dell’appetito, dolori muscolari e articolari, sintomi gastroenterici e nervosi;
- Rickettsiosi: Provoca febbre, sonnolenza e talvolta dolore articolare;
- Encefalite da zecca o Tbe: Provocata da un virus;