43mila chilometri e 17 tappe attraverso quattro continenti in oltre un anno e quattro mesi. L’aereo elettrico ha completato il suo giro del mondo ed è atterrato ad Abu Dhabi alle 2.06 (ora italiana) di martedì 26 febbraio.
Questa è la straordinaria avventura di Solar Impulse, il mezzo svizzero costruito in fibra di carbonio che vola grazie a 17.248 celle fotovoltaiche in silicio montate sulle ali. Questo gioiello futuristico, ma forse non così troppo, ha un’apertura alare di 72 metri – pari a quella di un Boeing 747 – e si caratterizza per essere un “peso piuma”, dato che ha una massa di appena 2300 chili (contro le 180 tonnellate di un Jumbo Jet).
BREAKING: we flew 40'000km without fuel. It's a first for energy, take it further! #futureisclean pic.twitter.com/JCvKTDBVZx
— Solar Impulse Foundation (@solarimpulse) July 26, 2016
Le celle fotovoltaiche raccolgono l’energia necessaria per far funzionare i quattro motori elettrici dotati di 630 chili di batterie al litio. Solar Impulse è il primo aereo a energia solare che riesce a volare anche di notte, mantenendo la velocità – molto contenuta – di 50/90 chilometri orari.
In questo ultimo tragitto verso Abu Dhabi, i due promotori del progetto, gli svizzeri Bertrand Piccard e André Borschberg, si sono alternati alla guida conducendolo alla meta.
«È una giornata storica, non solo per voi ma per l’umanità» ha commentato Piccard di fronte alla delegazione che lo ha accolto; il progetto, nato nel 2003, conferma la possibilità, per l’energia pulita, di «compiere l’impossibile».
immagine solar impulse via shutterstock